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Verso l’Agenda Digitale Aziendale

Il rapporto tra azienda e fornitore IT
Un problema di cultura

Ciò che più di tutto ostacola l’impresa nell’adottare strategie e soluzioni davvero efficaci nell’ambito dell’innovazione collegata al digitale, è la grande confusione sul tema, spesso la mancanza di un approccio culturalmente evoluto e consapevole, il consolidarsi di un insieme di credenze che trasformano in certezze grossolani malintesi.

Oggi si parla moltissimo di digital transformation, trasformazione digitale e innovazione ma, al di là della creatività e delle vision necessarie a finalizzare i percorsi dell’evoluzione aziendale, il tema rimane sempre e comunque la capacità di bilanciare gli investimenti tecnologici per finanziare una migliore efficienza del business.

Chi lo ha capito sa che l’It non è un costo quando serve a far crescere gli utili (lo sanno bene il finance ma anche la logistica, tra i settori più all’avanguardia rispetto all’innovazione digitale). L’unica precondizione è sapere che il Roi la maggior parte delle volte va calcolato nel medio e nel lungo termine.

La digital transformation è lo specchio della governance. Il cambiamento è in atto per tutti, che lo si stia perseguendo o meno. Basti guardare all’evoluzione del cloud computing nel 2017 per rendersene conto. Le imprese oggi hanno successo quando si adattano ai cambiamenti dei mercati integrando nuove tecnologie non soltanto a livello di processi. La trasformazione digitale, infatti, non riguarda solo la tecnologia, ma una cultura che abbraccia il cambiamento. Parole chiave? Agilità, adattabilità, ma anche maggiore attenzione all’esperienza degli utenti e alla loro soddisfazione, che determina il successo del business.

Il rapporto tra azienda e fornitore IT

Acquistare semplicemente tecnologia non sarà più la soluzione, in un mercato che propone nuovi prodotti e applicativi a velocità inimmaginabile anche solo rispetto ad una generazione fa, occorre ripensare il rapporto tra l’azienda e il fornitore IT, che non potrà più essere soltanto il risolutore di problemi più o meno complessi collegati ai processi informatici, ma una risorsa con la quale ripensare strategicamente a come l’azienda dovrà funzionare per poter continuare ad essere competitiva.

In sintesi, la sfida per tutte le imprese consiste nel riconoscere che il digitale trasformerà sempre più velocemente il modo in cui si crea valore. Non è più il tempo in cui attendere che l’innovazione faccia il suo corso per poi adottare approcci imitativi, in quanto:

  • tutti i modelli di business saranno digitali
  • il digitale renderà ancora più importante la configurazione dei modelli di business
  • il cambiamento influirà anche sul disegno organizzativo e sulla capacità integrare i modelli di business nell’ambito di ecosistemi ampi e complessi.

 

Agenda Digitale Aziendale

Non c’è solo lo Stato centrale a dover fare i conti con l’Agenda Digitale: anche le imprese hanno un problema di adeguamento infrastrutturale, organizzativo e anche culturale ai cambiamenti portati dalla digitalizzazione di processi e produzioni.

Non creare un team interno dedicato alla stesura ed attuazione dell’Agenda Digitale Aziendale significa che non è stata portata avanti nessuna attività di analisi dei flussi di lavoro e di informazione che rappresenta la base sulla quale decidere che cosa si può e si deve fare, le modalità e i tempi. Il fatto è che anche il mondo delle imprese e dei manager finisce per riflettere, anche se in misura diversa, la stessa grana culturale del resto del paese.

Ma come costruire un’organizzazione “digital driven”? Premesso che ogni situazione ha le sue specificità e che non c’è una ricetta magica, esistono tuttavia delle guideline che possono essere adottate per strutturare un’organizzazione innovativa, fllessibile ed orientata ad accogliere le potenzialità del digitale in ottica customer oriented.

Il primo requisito di un’organizzazione digital driven è l’innesto di una cultura digitale ad ogni livello. Troppo spesso nelle aziende a fronte di eccellenti risorse operative, opera un management impreparato che sotto utilizza le risorse o, peggio ancora, le orienta erroneamente verso strategie di business fallimentari che portano alla fine ad affermare che “il digital non funziona”. Il digital non è un tostapane che si rompe, è innanzitutto un know how che va acquisito in ogni ambito aziendale in cui comporta una trasformazione. Il committment deve essere forte e autorevole. Non esiste strategia vincente senza un gioco di squadra e la squadra deve avere un coach preparato.

Il secondo requisito è la scelta di un mix equilibrato di risorse interne ed esterne che consenta da una parte di innestare velocemente il know how e le competenze necessarie, ma permetta dall’altra di portare rapidamente le risorse esistenti al livello di conoscenza richiesto dal business digitale. Può aiutare in questa fase inserire fra gli obiettivi la formazione delle risorse aziendali esistenti.

Il terzo requisito è il modello organizzativo. Esistono numerosi modelli organizzativi di riferimento per il digital, ognuno dei quali risponde ad esigenze diverse ma, soprattutto, presenta vincoli e opportunità che devono essere valutati in relazione all’organizzazione complessiva e alle best practice dell’industria a cui appartiene l’azienda. La struttura digitale può essere centrale, parzialmente distribuita o totalmente localizzata nelle diverse aree a seconda della tipologia di business e attività richiesta.

Il quarto e ultimo requisito, il più difficile da esaminare, è la comprensione dell’impatto che il digitale avrà sul business. Più il digitale influenza il business, più sarà richiesta un’integrazione delle risorse e del know how digitale in azienda. Se il digitale per esempio è una leva esclusivamente di marketing e di comunicazione di prodotto, è probabile che le risorse digitali saranno allocate a diretto riporto del direttore marketing, ma se il digitale ha impatti sul core business, abilita nuove linee di business o comporta per esempio una riprogettazione di processi, il team digitale sarà sempre più cross-funzionale e permeante ogni singola parte dell’organizzazione.

Fonti:
I passi da fare per essere aziende Industry 4.0
https://www.agendadigitale.eu/industry-4-0/i-passi-da-fare-per-essere-aziende-industry-4-0/

Digital transformation: i 5 trend dell’innovazione digitale
https://www.digital4.biz/executive/news/digital-transformation-i-5-trend-dell-innovazione_43672155044.htm

Digitale e innovazione
http://www.pmi.it/tecnologia/infrastrutture-it/approfondimenti/146850/digitale-innovazione.html

Agenda digitale aziendale cosa i Cio possono fare per recuperare i ritardi
http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2014/07/14/news/agenda_digitale_aziendale_cosa_i_cio_possono_fare_per_recuperare_i_ritardi-91506133

4 “must have” per la costruzione di un team digitale di successo
https://www.soiel.it/news/dettaglio/come-costruire-team-digitale-successo/

Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna
http://digitale.regione.emilia-romagna.it/agendadigitale

Business community model
http://www.oilproject.org/lezione/cos-un-business-community-model-6346.html
http://www.lateraltraining.it/costruire-business-coomunity/
https://www.youtube.com/watch?v=f8isxbDtcMU

Blog di Federmanager sui temi dell’Agenda Digitale
http://agendadigitale.federmanager.it/

Digital Single Market strategy
https://ec.europa.eu/digital-single-market/

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